Agostino da Casanova

Agostino da Casanova

Di Giovanna Terminiello Rotondi-Dizionario Biografico degli Italiani - volume 21 - 1978
 
Le poche notizie su questo pittore ligure, attivo nella Riviera Ligure di Ponente nella prima metà del XIV secolo si ricavano da quanto egli stesso ha scritto nei propri dipinti, quasi tutti firmati e datati, che si susseguono nell ‘arco di tempo che va dal 1523 al 1550. Originario di Casanova , un piccolo sobborgo di Albenga, artista si definisce, nelle sue opere,” civis lunae”, cittadinanza questa a cui fa cenno anche l ‘ ALZIERI, nelle poche righe che gli dedica , pur dichiarando di non aver mai trovato il suo nome citato dai notai genovesi.

Giustamente il Rotondi (1959),afferma che la permanenza a Genova,durata forse per il tempo necessario ad acquisire la cittadinanza, deve essersi verificata in un periodo molto giovanile della vita di Casanova, cioè quando la città non si era ancora aperta alle novità rinascimentali, conosciute attraverso gli artisti che operarono dal 1528, nel Palazzo di Andrea Doria e Fassolo:
non è visibile nelle opere di Casanova un rinnovamento stilistico in tale direzione. Il fatto invece che queste siano state dipinte e si trovino tutte raggruppate in chiesa della provincia di Imperia(fa eccezione il SAN LORENZO della galleria SABAUDA di Torino , di cui peraltro non si conosce l ‘origine provenienza) suggerisce l ipotesi che l artista abbia trascorso la sua vita nella Riviera di Ponente : un ipotesi peraltro confermata dai caratteri stilistici dei suoi dipinti , che mostrano tutti una dipendenza da artisti locali o da opere ivi esistenti.
 
Del CASANOVA si conosce un nutrito gruppo di dipinti firmati e datati ; la prima opera risale al 3 settembre 1523 , ed è un polittico rappresentante la Madonna con i SS Pietro e Paolo , conservato nella chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Gervasio e Protasio di Valloria e realizzato in collaborazione con il pittore nizzardo Stefano Adrechi
 
Segue il polittico della Madonna del Soccorso conservato nella parrocchiale di TAVOLE (1537)frazione di Prelà ; poi L ANNUNCIAZIONE nell ‘oratorio di PIETRABRUNA (1545) , il polittico di SS SEBASTIANO e  ROCCO nella chiesa di MOLINI di PRELA’ (1547)ed il già citato scomparto di polittico rappresentante S LORENZO conservato nella Galleria Sabauda di TORINO (1550).
 
Un polittico in cui è raffigurata La Madonna con il Bambino , sormontata da un pannello con il Cristo Morto e circondata da otto scomparti con altrettanti immagini di Santi , conservato nella chiesa parrocchiale di VILLATALLA, porta la firma del Casanova ed è collocato dal Rotondi(1959),ad un momento di poco precedente il polittico di Tavole.Il Rotondi(1959)attribuisce al Casanova il polittico della Madonna con i SS Giuliano e Bernardo, conservato nella parrocchiale di Camporosso(datato 1536), ed una tavola del Martirio di S Stefano, esistente nella chiesa di S GIORGIO a MONTALTO LIGURE. L ‘ Alizieri descrive infine “una tavola intramezzata da archetti” del CASANOVA con S.PIETRO MARTIRE tra i SS NICOLA ed ERASMO , che sarebbe appartenuta al collezionista G.B VILLA di Genova che non è reperibile.
 
Il CASANOVA rivela una personalità artistica dotata di rilevanti caratteri individuali. Legato , nella sua prima opera ai Modi di Ludovico Brea e della sua bottega, cambia stile nei polittici di VILLATALLA , di TAVOLE ed infine di CAMPOROSSO, che può essere considerato il suo capolavoro per la piena spontaneità di espressione raggiunta e per aver saputo cogliere “dal vero e con sagace prontezza una ragione di vita e di poesia ( Rotondi 1959 p.6) CASANOVA osserva infatti gli aspetti più scanzonati della realtà, che interpreta con sentimenti burleschi e personali.
Vedasi ad es , il modo con cui dipinge , nel polittico di Camporosso , la figura di San Giuliano ,che indica con spavalderia, pavoneggiantesi nel suo vivace vestito, ed il quadretto retrostante ove sono raffigurati con ingenuità i genitori , uccisi dallo stesso santo nel sonno, (il medesimo motivo iconografico del letto verrà ripetuto più tardi dal CASANOVA nel fondo dello scomparto dell ‘ANNUNZIATA ,nel polittico di MOLINI di PRELA’); oppure il gesto efficacissimo con cui la Madonna del Soccorso del polittico di Tavole, tra l ingenuo stupore dei presenti, cerca di colpire con un bastone un demonio che sta per impadronirsi di un Bambino.
 
Inizialmente, questi modi derivarono al Casanova dallo stile popolaresco del pittore domenicano Emmanuele Maccario da Pigna , che lo stimolò a staccarsi dalla scuola del BREA. Ma , poco dopo, la visione della pala d’ altare che il piemontese PASCALE ODDONE aveva dipinto nel 1533 per la chiesa parrocchiale di San Biagio a FINALBORGO, lo portò definitivamente al gusto per il “vedere naturale” e alle tipiche caratterizzazioni di tipo settentrionale. E’ presente in lui anche il ricordo dei modi di GEROLAMO GIOVENONE , nella minuta grafia delle forme e nella tersa e cangiante delicatezza dei colori
 
Nelle ultime opere il CASANOVA non seppe mantenersi ad un livello artistico altrettanto alto e finì con il cadere in modi popolareschi e caricaturali , fino a tornare, nella sua ultima opera conosciuta , il SAN LORENZO della Galleria Sabauda ad uno stile così vicino a quello dei BREA, da far verosimilmente ipotizzare al Rotondi che questa opera fosse in realtà contemporanea al polittico di VALLORIA e che l’ anno fosse stato apposto più tardi, in occasione di un restauro effettuato dallo stesso CASANOVA.
 
OPERE 
 
  • Madonna con i Santi Pietro e  Paolo , polittico terminato il 3 settembre 1523 , chiesa Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio di Valloria;
  • Madonna col Bambino e i Santi Giulano e Bernardo ,polittico del 1536 ,Chiesa di S Marco Evangelista di Camporosso
  • Madonna del Soccorso , polittico del 1537 Chiesa Parrocchiale della Santissima Annunziata di Tavole
  • Madonna con il Bambino ed i Santi, polittico del 1540 ,Chiesa Parrocchiale di San Michele , Villatalla
  • Martirio di San Sebastiano, polittico ,Chiesa Parrocchiale di S .Giovanni Battista di Montalto Ligure
  • Annunciazione, del1545, oratorio di Pietrabruna
  • Santi Sebastiano e Rocco, polittico del 1547 , Chiesa di San Giovanni del Groppo a Molini di Prelà
  • San Lorenzo, polittico 1550, Galleria Sabauda di Torino
 
Bibliografia
 
Federico Alizieri, Notizie dei Professori del Disegno in Liguria, III,Genova 1874, pp 424 s,;
 
Bollettino dell ‘ Arte (1911)  pag 238 ;
 
Gianvittorio di Castilnovi, Dipinti antichi delle Liguria Intemelia, in Riv Ingauna e Intemelia, II 1947,1, pp 8s;
 
Pasquale Rotondi, Un Discepolo di Lodovico Brea nella diocesi di Albenga: A, da C., Ibid XII (1957),pp 138 s.;Id.;A.,da C.pittore ligure, ibid ., XIV (1959), pp 1-13;
 
Gian Vittorio di Castelnovi, Il Quattro ed il Primo Cinquecento , In La Pittura a Genova ed in Liguria, Genova 1970, I, ad Indicem.

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Stefano Romeo

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